I danni a carico dei denti possono riguardare persone di qualsiasi età. Dal momento che il sorriso è un aspetto del proprio essere considerato di grande importanza per la serenità personale, sempre più persone si rivolgono a esperti in protesica dentale per ripristinare la propria funzionalità orale e le peculiarità estetiche del sorriso.

Dal momento che, al giorno d’oggi, quando possibile si cerca di evitare il ricorso a interventi chirurgici, sono in cima alle richieste le protesi dentali mobili. Quando le si chiama in causa, si apre un vero e proprio mondo di soluzioni. Scopriamo le principali e i loro vantaggi nelle prossime righe dell’articolo.

Principali tipologie di protesi dentali mobili

Le protesi dentali mobili possono essere, come già accennato, di diverse tipologie. Nei casi in cui i danni riguardano solo parte di un’arcata, si ha a che fare con la protesi dentale parziale. Ancorata ai denti naturali naturalmente o tramite il ricorso a ganci di dimensioni ridotte, questa tipologia di protesi è caratterizzata dalla presenza di una struttura principale in metallo, tecnicamente nota come scheletrato.

In generale, si tende a ricorrere ad attacchi realizzati in metallo. In questo modo, si garantisce al paziente, a seguito della procedura, il massimo recupero della stabilità dell’arcata e della funzionalità masticatoria.

Quanto appena ricordato preoccupa molto i pazienti, allarmati al pensiero che gli attacchi possano essere visibili. Non c’è ragione di temere nulla in merito in quanto, nel 2024, è ormai consuetudine il ricorso a protesi dentarie con ganci invisibili, realizzati con materiali che mimano perfettamente la colorazione dei tessuti orali.

La protesi dentale mobile può essere anche totale. L’indicazione principale per questa scelta è l’assenza di denti residui o di radici naturali.

Nota anche come dentiera nel linguaggio comune, questa tipologia di protesi può sostituire una sola arcata dentale o entrambe. Quando la si chiama in causa, è doveroso ricordare un piccolo contro che il paziente deve affrontare in maniera pressoché continuativa. Di cosa si tratta? Del naturale riassorbimento osseo, evenienza che rende necessario, da parte del professionista, intervenire periodicamente con delle ribasature mirate.

In alcuni casi, può capitare di avere a che fare con un’efficacia masticatoria leggermente ridotta.

Questi piccoli svantaggi sono compensati da aspetti come l’assenza di invasività. A tal proposito è importante rammentare che, al giorno d’oggi, le tecniche di protesizzazione dentale permanente si sono evolute tantissimo ed è consuetudine, in presenza di indicazioni come una buona rappresentazione del tessuto osseo, ricorrere all’implantologia a carico immediato, che prevede l’inserimento di impianti e protesi nella medesima seduta, senza attendere in mesi, di solito 3 – 4, necessari all’osteointegrazione.

Dopo l’intervento appena menzionato non si ha a che fare con il problema del sanguinamento. Al paziente, infatti, viene applicato un tampone per una ventina di minuti.

Vantaggi

Uno dei vantaggi delle protesi dentali mobili lo abbiamo ricordato e risiede nell’assenza di invasività. Un altro aspetto positivo sottolineato da diverse parti è la maggior facilità nella pulizia del cavo orale.

Un altro pro, oggi più che mai sentito visto che viviamo in un momento di crisi e che le cure dentali, dati alla mano, vengono spesso messe in secondo piano, è il costo.

Per fare un confronto rapido, ricordiamo che una protesi dentale totale ha un costo che si aggira tra i 6.000 e i 10/12.000 euro ad arcata.

Per una protesi parziale mobile si affronta, in media, un costo che può andare dai 400 agli 800 euro – le cose possono cambiare a seconda dei materiali – mentre per quella totale bisogna mettere in preventivo una spesa tra i 1.000 e i 2.000 euro.

Essenziale è sottolineare che le protesi di ultima generazione, praticamente invisibili, costano leggermente di più rispetto a quelle con i ganci in metallo.